L'importanza di donare, le quinte alla conferenza di "Bassano Città del dono"
I ragazzi di quinta di tutti gli indirizzi dell’IIS di Asiago hanno partecipato a un interessante incontro informativo sulle donazioni anatomiche (sangue, organi e midollo) organizzato per sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi delle scuole superiori in modo che diventino i donatori di domani
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Lo scorso 13 gennaio, l’Aula Magna dell’Istituto Superiore di Asiago ha accolto i ragazzi di tutte le classi quinte, divise in due gruppi, per un incontro finalizzato a informare oggi quelli che potrebbero essere i donatori di domani. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con l’associazione “Bassano città del dono” rappresentata per l'occasione da Carla Daldin Spital, interlocutore storico della nostra scuola riguardo a questo progetto.
L’intento dell'associazione è quello di dare alle alunne e agli alunni informazioni e riferimenti riguardo al mondo delle donazioni. Il coordinamento chiede ai docenti di accompagnare la proposta valorizzandone le finalità e il messaggio, che hanno a che fare con la formazione civica dei nostri giovani. Durante l’incontro gli esperti hanno fornito a studentesse e studenti tutte le informazioni utili per adesioni e prelievi, anche sotto forma di materiali da consultare. La mattina di venerdì 17 gennaio un team di esperte e infermiere si è poi messo a disposizione in entrambi i plessi per la tipizzazione degli aspiranti donatori attraverso il prelievo di campioni salivari.
Donare è vita. Del resto questo è esattamente l’obiettivo di “Bassano città del dono”: sensibilizzare i giovani delle scuole che altrimenti, non necessariamente per colpa loro, difficilmente si troverebbero modo di avvicinarsi al mondo delle donazioni anatomiche. L’idea dietro al progetto “Città del Dono” è semplice: tutto parte dalla constatazione che in Italia ci sono pochi donatori di sangue, midollo osseo ed organi. La carenza di donatori ha un alto costo in termini di vite umane, persone che muoiono perché ciò che potrebbe salvare la loro vita non si trova. Il fabbisogno nazionale è coperto a fatica dagli attuali donatori molti dei quali non sono più giovani e presto dovranno smettere di donare. Pertanto è necessario giocare d’anticipo per evitare la futura crisi di un sistema che ogni giorno salva la vita di centinaia di persone vittime di incidenti o malattie, un sistema che sopravvive grazie alla generosità di tutti coloro che aderiscono.