Assemblea studentesca: a teatro contro la violenza di genere
La settimana scorsa al Millepini di Asiago si è tenuta l'Assemblea degli Studenti sul tema della violenza sulle donne: lo spettacolo teatrale "Una donna sola" e la testimonianza di Gino Cecchettin per scuotere ancora una volta le coscienze dei nostri ragazzi
Ancora una volta la violenza di genere al centro dell'attenzione della scuola: dopo le varie iniziative intraprese quest'anno da alcuni docenti, stavolta sono gli studenti a scegliere di dedicare un'intera mattinata a un argomento di grande attualità e rilevanza sociale che purtroppo riempie quotidianamente le cronache di notizie che nessuno vorrebbe più sentire. Proprio per dare il loro contributo in quest'opera di sensibilizzazione delle coscienze i nostri rappresentanti degli studenti (Alberto Toniolo, Martina Ferretto, Maria Azzolin ed Eva Finozzi) hanno deciso di organizzare, presso il Teatro Millepini di Asiago, l'Assemblea degli Studenti dello scorso 16 aprile al tema della violenza sulle donne con uno spettacolo teatrale e con la partecipazione finale di Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, a portare la sua testimonianza e le sue riflessioni.
Lo spettacolo organizzato da Zelda, compagnia teatrale diretta da Filippo Tognazzo, si intitola "Una donna sola" un'opera di Dario Fo e Franca Rame che è stato interpretato da Marica Rampazzo con la regia dello stesso Filippo Tognazzo. Alla fine dello spettacolo (andato in replica due volte nella mattinata, prima per le classi del biennio e poi per quelle del triennio) alla fine dello spettacolo Gino Cecchetin, padre di Giulia Cecchettin ha dialogato con Filippo Tognazzo e risposto alle domande degli studenti presenti in sala. L'intera manifestazione è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione Giulia Cechettin, fondata dallo stesso Gino Cecchettin in seguito alla tragica scomparsa della figlia, dalla cooperativa sociale Adelante ONLUS e dall'Associazione Occhi aperti per costruire giustizia.
Farsa e tragedia, ironia e sarcasmo, amore e molestie: chiusa a chiave nel suo appartamento, Maria parla della sua condizione a un’immaginaria dirimpettaia, cercando di resistere alle richieste sessuali del cognato (ingessato dalla testa ai piedi), alle avances di un maniaco telefonico, alle occhiate indiscrete di un voyeur, all’insistenza di un giovane amante e infine alla violenza psicologica di un marito prevaricatore. Un vortice di emozioni, un banco di prova per attrici virtuose, cucito addosso a Franca Rame e riproposto nell’interpretazione di Marica Rampazzo per la regia di Filippo Tognazzo.